Calendario
ROSETTA ZAMPEDRINI presenta MONIKA BULAJ
MONIKA BULAJ
Fotografa, giornalista, scrittrice di viaggio, documentarista, È specializzata su temi sociali e religiosi
Nata in Polonia, ha studiato filologia polacca all'Università di Varsavia, frequentando anche corsi di antropologia, storia, biblistica e filosofia. Dal 1993 vive in Italia. Fino al 2002 è stata attrice e regista teatrale e ha dedicato parte del suo lavoro all'insegnamento in campo teatrale. Nel 1985 ha cominciato a fare le sue prime ricerche in Polonia sulle minoranze etniche e religiose e in particolare sui lemki(?emkowie), la memoria ebraica e sui popoli romaní. Il suo campo di ricerca in seguito si amplia all'Europa orientale, Medio Oriente, Africa, altopiano iranico, Asia centrale, Russia, Afghanistan, Haiti e Cuba.
La prima volta che ho visto una mostra di Monika Bulaj sono rimasta a bocca aperta tanto e' stato lo stupore e la meraviglia davanti quelle immagini potenti.
La mostra raccoglieva una piccola selezione del lavoro “Nur” sull'Afghanistan e, di colpo, sono stata trasportata in quel lontano paese, in quei momenti di vita, io ero là insieme alle persone e alle situazioni che Monika aveva fotografato. Non c'era distacco, non c'era nessun filtro che si potesse frapporre fra me e le immagini che stavo osservando ed è questa la forza di Monika, presente in tutti i suoi lavori. E' parte integrante con le genti che fotografa, percepisci una vicinanza ed una partecipazione mai giudicante.
Monika Bulaj viaggia sempre da sola con la sua Laica analogica; il rispetto per ogni situazione, l'umiltà nell'incontro, vestirsi come le persone che fotografa là dove il vestito diventa un simbolo d'appartenenza. Condividere con loro il cibo, la loro vita, le abitudini, i ritmi. E tutto questo viene restituito dalle sue immagini, forti, coinvolgenti che diventano tue. Questo suo modo di porsi le ha permesso di vivere situazioni non comuni accettata da tutti come una di loro.
Monika ha la capacità di far emergere, in chi guarda, sentimenti ed emozioni profonde, di partecipazione e compassione dando valore e profondità allo “scrivere con la luce”.